La valuta digitale più costosa e popolare, Bitcoin, sta perdendo terreno a causa dell’inasprimento delle leggi in Asia, avendo perso due terzi del suo valore da metà dicembre.
Su secondo Bloomberg, la criptovaluta è scesa sotto i 7000 dollari per la prima volta da novembre dello scorso anno. Sullo sfondo della continua volatilità durante il giorno, il prezzo del Bitcoin è aumentato di nuovo, ma il suo prezzo è instabile. Nel corso della stesura della notizia la criptovaluta è riuscita a scendere sotto quota 7mila per ben tre volte.
L'indicatore più basso della giornata è stato inferiore a 6000 dollari. Anche altre monete, come Ripple, Etherium e Litecoin, hanno registrato un calo significativo del prezzo rispetto ai valori di dicembre.
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Sentiment intorno alle criptovalute cambiano rapidamente. L'industria soffre di uno stretto controllo da parte dei governi di Cina, India e Corea del Sud, i principali "produttori" di criptovalute. I governi di questi paesi sono preoccupati per il riciclaggio di denaro, l’evasione fiscale e il fatto che l’uso della criptovaluta in generale sia un problema serio, che criminalizza i mercati finanziari.
Secondo rapporto Il Guardian, questo martedì a Francoforte, il capo della Banca dei regolamenti internazionali, Augustin Carstens, ha definito Bitcoin una combinazione di "una bolla, uno schema Ponzi e un disastro ambientale". E dall'inizio della scorsa settimana Facebook ha vietato la pubblicità delle criptovalute e la loro vendita, affermando che tali annunci "sono spesso associati a pratiche pubblicitarie fuorvianti o ingannevoli".
Tuttavia, vale la pena capire che, nonostante tutta la confusione, Bitcoin è comunque aumentato notevolmente rispetto ai 1000 dollari pagati l’anno scorso.
Fonte: Cnet