Gli scienziati hanno coltivato microbi su veri pezzi di roccia di Marte

La pietra di Marte è una risorsa rara e preziosa qui sulla Terra. Finora, gli unici campioni che abbiamo sono pezzi di un meteorite che si è staccato dal Pianeta Rosso e si è schiantato sulla Terra mentre viaggiava attraverso il sistema solare.

Un piccolo pezzo di questa sostanza inestimabile ha appena trovato un uso interessante: gli scienziati hanno frantumato una piccola particella del meteorite marziano "Black Beauty" e l'hanno usata per far crescere microbi estremofili.

Questo non solo dimostra che la vita può davvero esistere in condizioni marziane reali, ma fornisce anche all'astrobiologia nuove firme biologiche che possono utilizzare per cercare segni di vita antica nella crosta marziana.

Se c'era vita antica su Marte, allora di tutta la vita sulla Terra, molto probabilmente assomigliava a un estremofilo. Si tratta di organismi che vivono in condizioni che un tempo consideravamo troppo ostili per la vita, come i laghi super-sale in Antartide, o le sorgenti geotermiche vulcaniche, o la crosta inferiore della Terra, in profondità sotto il fondale marino.

Qui sulla Terra, gli organismi in grado di fissare l'anidride carbonica e convertire i composti inorganici (come i minerali) in energia, noti come chemolitotrofi, sono ciò che un gruppo di ricercatori ha considerato come un tipo di organismo che potrebbe vivere su Marte.

Come microbo, hanno scelto Metallosphaera sedula, un archea termoacidofilo che vive in sorgenti vulcaniche calde e acide. È stato posto su un minerale marziano in un bioreattore, che è stato completamente riscaldato e saturo di aria e anidride carbonica. Il team ha utilizzato la microscopia per osservare la crescita delle cellule.

Sono cresciuti, il microbo ha utilizzato e trasformato il materiale per creare cellule, lasciando dietro di sé depositi biominerali. Gli scienziati hanno utilizzato la microscopia elettronica per studiare questi depositi fino alla scala atomica. Questi depositi sono costituiti da fosfati complessi di ferro, manganese e alluminio.

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Ciò potrebbe fornire dati inestimabili per la ricerca della vita antica su Marte. Il rover Perseverance, arrivato sul Pianeta Rosso la scorsa settimana, cercherà proprio questi biomarcatori. Ora che gli astrobiologi sanno che aspetto hanno i depositi microbici cristallini, potrebbe essere più facile per loro identificare cose potenzialmente simili nei campioni di Perseverance.

Lo studio evidenzia anche quanto sia importante utilizzare campioni marziani reali per condurre tali studi. Parte della missione di Perseverance è raccogliere campioni di roccia marziana da restituire sulla Terra nel prossimo decennio. Gli scienziati continueranno sicuramente a studiare gli estremofili su nuovi campioni.

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Julia Alexandrova

Caffè. Fotografo. Scrivo di scienza e spazio. Penso che sia troppo presto per incontrare gli alieni. Seguo lo sviluppo della robotica, per ogni evenienza...

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