È stata sviluppata una nuova tecnologia per insegnare ai robot attraverso lo sviluppo delle capacità motorie

Ad oggi, l'intelligenza artificiale utilizzata nei robot si basa su un codice software prescritto responsabile di un determinato compito. Spesso scrivere un programma del genere è un compito più difficile dell'azione stessa. Questo è uno dei motivi per cui i robot sono più adatti per compiti semplici e ripetitivi.

Un gruppo di scienziati della Brown University e del Massachusetts Institute of Technology sta lavorando alla creazione di un sistema che permetta di pianificare le attività sviluppando rappresentazioni astratte di oggetti attraverso le capacità motorie. Con l'aiuto di questo sistema, i robot saranno in grado di eseguire compiti complessi calcolando autonomamente le azioni in caso di piccole deviazioni nell'algoritmo.

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Per testare il sistema, i ricercatori hanno programmato un robot a due braccia chiamato Anathema Device, o "Ana", per interagire con gli oggetti presentati in una stanza. Tra le attività svolte c'erano: apertura e chiusura dell'armadietto e del contenitore per la conservazione di vari liquidi, "scatto" dell'interruttore e varie interazioni con la bottiglia. Eseguendo i compiti assegnati, il robot visualizzava oggetti nello spazio digitale ed elaborava le informazioni ricevute con l'ausilio di algoritmi sviluppati dai ricercatori.

Secondo gli sviluppatori, il robot è stato in grado di apprendere concetti astratti relativi all'oggetto e all'ambiente. Ad esempio, il dispositivo Anathema è stato in grado di determinare che una porta deve essere chiusa prima di poter essere aperta.

"Ana ha 'imparato' che per spegnere la luce bisogna chiudere l'anta dell'armadio perché una porta aperta blocca l'accesso all'interruttore." - riferisce uno degli sviluppatori.

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Dopo aver elaborato i dati, il robot associa il simbolo a uno dei concetti astratti ottenuti. È una sorta di linguaggio di programmazione generale progettato per l'interazione tra un robot e una persona, che non richiede algoritmi complessi durante la codifica. Tale comportamento adattivo significa che i robot sceglieranno autonomamente l'azione da intraprendere in determinate condizioni.

"Il nostro obiettivo è dare al robot un compito e dargli l'opportunità di generare il proprio comportamento", afferma George Konidaris, assistente professore alla Brown University che ha guidato lo studio.

Naturalmente, costringere ogni robot a svolgere gli stessi compiti è inefficiente, i ricercatori ritengono che saranno in grado di sviluppare un linguaggio comune e creare determinati algoritmi per compiti diversi.

fonte: techcrunch.com

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Ivan Mitiazov

editore Root Nation. Una persona interessata a varie innovazioni IT, scienza, musica.

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