Gli scienziati della Washington State University (WSU) hanno trasformato una versione simulata della roccia marziana in un materiale ad alte prestazioni che può essere inserito in una stampante 3D. Nel loro blog, hanno spiegato che questo sviluppo potrebbe consentire di produrre gli strumenti necessari e le parti di razzi su Marte stesso, il che risolverebbe una serie di problemi associati alla necessità di trasportare grandi carichi sul Pianeta Rosso.
"Nello spazio, la stampa 3D è ciò che deve accadere se vogliamo pensare a una missione con equipaggio, perché non possiamo davvero trasportare tutto da qui", ha spiegato Amit Bandyopadhyay, professore alla WSU. "E se dimentichiamo qualcosa, non possiamo tornarci".
Le missioni spaziali sono limitate non solo dalla capacità di carico, ma anche dal fatto che la consegna di materiali pesanti nello spazio è molto costosa. Come spiegano gli scienziati, costa circa $ 54 trasportare un chilogrammo di materiale sull'orbita terrestre dalla navetta della NASA, per non parlare del trasporto su Marte. "Tutto ciò che può essere fatto nello spazio o sul pianeta farà risparmiare peso e denaro, per non parlare del fatto che se qualcosa si rompe, gli astronauti avranno bisogno di un modo per ripararlo sul posto", ha scritto la WSU.
Per creare un materiale praticabile, i ricercatori hanno combinato l'imitazione della polvere di roccia marziana con una lega di titanio scelta per le sue proprietà di resistenza e resistenza al calore e hanno riscaldato i materiali a temperature di oltre 2000°C utilizzando un potente laser.
Sebbene il materiale ceramico, fatto interamente di polvere marziana, si sia incrinato durante il raffreddamento, il team ha scoperto che la miscela di 5% di roccia e 95% di lega era sia più leggera che più resistente della lega di titanio.
Considerando gli importi, anche una piccola riduzione del peso del carico può tradursi in risparmi di centinaia di migliaia di dollari. Inoltre, in futuro potrebbero essere scoperte nuove tecnologie che consentiranno l'uso di materiali costituiti da una percentuale maggiore di roccia marziana nella stampa 3D.
"La nostra tecnica consente un materiale con maggiore resistenza e durezza, quindi può funzionare significativamente meglio in alcuni scenari", afferma Bandyopadhyay.
"Questo dimostra che è possibile creare compositi adatti alla stampa 3D, e forse dovremmo pensare in quella direzione, perché non si tratta solo di realizzare parti in plastica deboli, ma anche parti composite metallo-ceramica che sono resistenti e possono essere utilizzate in qualsiasi tipo di dettagli strutturali”.
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