Root NationNotiziaGiornale informaticoUn uomo di 35 anni proveniente dall'Italia si è fatto impiantare 5 microchip sotto la pelle

Un uomo di 35 anni proveniente dall'Italia si è fatto impiantare 5 microchip sotto la pelle

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Mattia Coffetti, come nessun altro, vive nell'era della tecnologia. L'opinione filosofica di Ernst Jünger potrebbe turbare la scelta del 35enne Rodengo-Saiano, che lavora nel campo della sicurezza informatica e ha deciso di installare cinque microchip sottopelle. Appassionato di informatica fin da piccolo, «nel tempo ho cercato di tradurre la mia passione nella vita», racconta l'uomo di 35 anni che vive in provincia di Brescia.

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Un pioniere è un bresciano, che attende sviluppi reali di dispositivi simili a quelli sperimentati dalle startup di Elon Musk. Da tempo è vicino al movimento culturale Transumanesimo, che sostiene l’utilizzo delle scoperte scientifiche e tecnologiche per potenziare le capacità fisiche e cognitive, e alla fine ha impiantato il suo primo chip nel 2019. “Il primo che ho installato, il più utile, è il chip Nfc-rfid, - spiega il 35enne residente a Brescia, - che serve per aprire porte o persiane. Ma questo chip ha una doppia funzionalità. Potrai così registrare i tuoi dati medici, la tua carta d'identità, il badge di lavoro e condividere, ad esempio, la tua pagina in LinkedIn".

Invece, il secondo chip "è un dispositivo che può essere utilizzato, ad esempio, per autenticare i dati bancari". Gli altri due, invece, hanno una valenza più che estetica: “Il terzo microchip è un magnete che attira i metalli e permette, ad esempio, di catturare delle viti per non perderle durante qualche lavoro; il quarto microchip è un led, e se lo avvicini a una fonte di elettricità si accende". Infine, l'ultimo microchip: “Lo uso per il pagamento e lo attivo tramite un'applicazione su uno smartphone. È facile da usare perché la ricarichi come una normale carta bancaria ed effettui i tuoi pagamenti."

Mattia Coffetti è il primo italiano a microchipparsi a pagamento e, con buona pace dei complottisti del nuovo millennio, l'acquisto di questi microchip non è affatto vietato dalla legge in Italia. «Le compro su internet», spiega il giovane informatico, «e poi ci sono centri appositi che collaborano con le aziende che le vendono e te le impiantano». Come un piercing". Sì, ma quanto costano i microchip? "Costano tra gli 80 ei 100 euro, quello per lo scambio dati e l'apertura della porta è di circa 150 euro, e l'ultimo che ho installato, per effettuare i pagamenti, l'ho pagato 200 euro".

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In effetti, questo è il primo passo verso l'integrazione che Elon Musk sta cercando di ottenere con l'aiuto Neuralink. “Spero – conclude Mattia – che queste integrazioni tra persone e tecnologia possano essere ancora più utili per la società e la sanità. Mi piacerebbe poter mappare il nostro cervello in modo da poter affrontare malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer con un'ampia gamma di strumenti e tecniche".

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