Richiedere ai siti di ottenere il consenso dei visitatori all'utilizzo dei cookie ha dato agli utenti un maggiore controllo sui propri dati quando visitano varie risorse. Tuttavia, ciò ha comportato la comparsa di infiniti e fastidiosi banner "Consenti cookie" sulla maggior parte dei siti. Consapevoli di questo problema, le autorità dell'UE stanno valutando la possibilità di rivedere tali requisiti.
Il commissario UE alla Giustizia Didier Reynders ha detto ai giornalisti tedeschi che la Commissione europea è consapevole di quanto siano diventati fastidiosi i banner di consenso sui cookie e sta discutendo come affrontare il problema. Ha affermato che, sebbene i siti non possano più utilizzare i cookie senza informare i visitatori, questa disposizione non dovrebbe trasformare la navigazione sul web in una faccenda fastidiosa.
La maggior parte dei visitatori del sito web negli ultimi anni ha riscontrato banner o pop-up che chiedevano il permesso di utilizzare vari tipi di cookie, inclusi quelli necessari per le funzionalità di base del sito, cookie pubblicitari e altri. Fortunatamente, molti siti offrono una scelta semplice tra l'accettazione di tutti i cookie o il blocco dei cookie non essenziali. Tuttavia, su alcune risorse, la disattivazione di questi file richiede pochi clic e questo potrebbe portare l'utente a sentirsi più a suo agio nell'accettare.
Questi banner compaiono nel rispetto delle norme sulla privacy GDPR introdotte dalla UE nel 2018. Didier Reynders ha affermato che la commissione mira a ridurre la "fatica dei cookie" garantendo allo stesso tempo che gli utenti comprendano i meccanismi della pubblicità online e prendano decisioni informate sui propri dati. Una soluzione proposta è quella di obbligare le risorse a ricordare le preferenze dei visitatori, fornendo così un modulo di consenso solo una volta all'anno.
La Commissione auspica che le grandi piattaforme come Meta Twitter e altri hanno accettato volontariamente il “cookie commitment”. Questo impegno comporterà fornire informazioni trasparenti sul loro utilizzo ed evitare di infastidire gli utenti. I siti più piccoli potrebbero voler seguire l’esempio.
Trovare un equilibrio tra la privacy dei dati e le esigenze pubblicitarie non è l’unica preoccupazione delle autorità di regolamentazione. Google sta lavorando per disattivare i cookie nel browser Chrome. Alcune innovazioni sono progettate per offrire agli inserzionisti informazioni limitate sui clienti proteggendo al contempo i dati personali. Ma si teme che il colosso della tecnologia possa utilizzare questi sistemi per limitare le funzionalità del browser, come le estensioni.
Google prevede di eliminare gradualmente i cookie di terze parti questo mese, ma la società spera di trovare un equilibrio perché la pubblicità è vitale per il suo modello di business. Al contrario, aziende come Mozilla e Apple, che non dipendono fortemente dagli introiti pubblicitari, hanno adottato misure più drastiche.
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Questo è quando gli stessi legislatori si sono stancati di insistere costantemente "sì, sì, sono d'accordo"