Secondo un nuovo rapporto di Bloomberg, il Pentagono ha intensificato l’uso di strumenti di intelligenza artificiale dopo gli attacchi del 7 ottobre di Hamas contro Israele. Schweyler Moore, che dirige la divisione tecnologica del Comando Centrale degli Stati Uniti, ha dichiarato alla testata giornalistica che gli algoritmi di apprendimento automatico hanno aiutato il Pentagono a identificare gli obiettivi per più di 85 attacchi aerei in Medio Oriente questo mese.
Bombardieri e aerei da combattimento statunitensi hanno effettuato questi attacchi aerei su sette obiettivi in Iraq e Siria il 2 febbraio, distruggendo completamente o almeno danneggiando missili, strutture di deposito di droni e centri operativi della milizia. Il Pentagono ha utilizzato anche sistemi di intelligenza artificiale per rilevare siti missilistici nello Yemen e combattenti di superficie nel Mar Rosso, che sono stati poi distrutti in numerosi attacchi aerei nello stesso mese.
Gli algoritmi di apprendimento automatico utilizzati per restringere il campo degli obiettivi sono stati sviluppati come parte del Project Maven, una partnership ormai defunta tra Google e il Pentagono. Per essere precisi, il progetto prevedeva l'uso della tecnologia di intelligenza artificiale di Google da parte delle forze armate statunitensi per analizzare filmati di droni e immagini di bandiere per ulteriori analisi umane. Ciò ha causato indignazione tra i dipendenti di Google: migliaia di persone hanno chiesto all'azienda di smettere di collaborare con il Pentagono, e alcuni addirittura si sono dimessi a causa della sua partecipazione a questo progetto. Pochi mesi dopo la protesta dei dipendenti, Google ha deciso di non rinnovare il contratto, che sarebbe dovuto scadere nel 2019.
Moore ha dichiarato a Bloomberg che le forze statunitensi in Medio Oriente non hanno smesso di sperimentare algoritmi per identificare potenziali bersagli utilizzando droni o immagini satellitari, anche dopo che Google ha cessato il suo coinvolgimento. L’esercito ha testato il loro utilizzo nell’ultimo anno nelle esercitazioni digitali, ha detto, ma hanno iniziato a utilizzare gli algoritmi di targeting nelle operazioni nel mondo reale dopo gli attacchi del 7 ottobre di Hamas. Ha precisato che le persone controllano e confermano costantemente le raccomandazioni dei sistemi di intelligenza artificiale riguardo al targeting. Le persone hanno anche suggerito come organizzare gli attacchi e quali armi utilizzare. "Non esiste mai un algoritmo che funzioni, tragga una conclusione e passi al passaggio successivo", ha affermato. "In ogni fase dell'intelligenza artificiale, alla fine c'è sempre una persona."
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