Giovedì il Sejm (la camera bassa del parlamento polacco) ha ignorato la proposta del Senato (la camera alta) di ridurre la distanza minima possibile delle turbine eoliche dagli edifici residenziali.
Il Sejm avrebbe dovuto sbloccare gli investimenti nell'energia eolica in Polonia rivedendo la legge 10H sull'ubicazione dei parchi eolici 10 volte l'altezza delle turbine. Ora gli emendamenti alla legge, che prevedono una distanza minima di 700 metri dai mulini a vento agli edifici residenziali, saranno sottoposti alla firma del Presidente della Polonia. L'ubicazione dei parchi eolici sarà determinata dai piani di sviluppo territoriale locale e da una valutazione dell'impatto ambientale, tenendo conto dell'impatto delle emissioni acustiche sull'ambiente.
Secondo i rappresentanti del Senato, tale restrizione bloccherà lo sviluppo delle energie rinnovabili nel Paese e metterà in pericolo la sua indipendenza energetica dopo la fine della guerra in Ucraina.
Il Sejm ha ignorato le richieste di investitori, esperti e datori di lavoro del settore per un quadro normativo che sostenesse l'energia eolica onshore polacca nel raggiungimento degli obiettivi di sicurezza climatica ed energetica del paese.
L'Unione degli imprenditori e dei datori di lavoro della Polonia ha citato analisi che mostrano che l'aumento della distanza comporterebbe una riduzione del 60-85% della capacità installata, con ripercussioni sulle esportazioni polacche, che saranno prodotte principalmente da energia verde entro il 2026.
Inoltre, società transnazionali come Googleikea Amazon e Mercedes Benz, che ha invitato il primo ministro e il parlamento polacco a ritirare l'emendamento dei 700 metri. Hanno notato che vedono un enorme potenziale per le loro attività in Polonia, ma senza energia verde, l'economia del paese rischia di perdere la sua competitività.
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