L'ultima bomba aerea GBU-53/B StormBreaker ha raggiunto la fase di prontezza operativa iniziale come parte del complesso aeronautico F-15E. In futuro, altri velivoli americani potranno usarlo in combattimento.
La bomba GBU-53/B StormBreaker, nota anche come Small Diameter Bomb II, è considerata uno degli sviluppi militari americani più rivoluzionari del nostro tempo. Questo piccolo prodotto che pesa meno di 100 kg può colpire bersagli a una distanza di 110 km.
La bomba aerea GBU-53/B ha un sistema di guida che combina la guida inerziale utilizzando GPS, infrarossi e homing radar attivo. È anche possibile correggere il volo delle munizioni utilizzando la guida laser semiattiva.
La principale differenza tra la Small Diameter Bomb II e la Small Diameter Bomb (GBU-39) è la capacità di colpire bersagli in movimento. La loro distruzione è possibile a una distanza di oltre 70 chilometri. Questo è sufficiente affinché l'aereo da trasporto non sia esposto al pericolo di sistemi missilistici e di cannoni antiaerei, come il "Pantsir-S1" russo.
Oltre all'Aeronautica Militare, la Marina e il Corpo dei Marines intendono utilizzare il GBU-53/B. Secondo i dati precedentemente annunciati, vogliono integrare la bomba nell'arsenale del caccia F/A-18E/F Super Hornet, oltre a varie versioni del caccia F-35 di quinta generazione.
Si noti che l'F-35 può utilizzare SDB e SDB II dagli scomparti interni. Nell'ambito di recenti test, il caccia di quinta generazione F-35A della Royal Netherlands Air Force ha sganciato contemporaneamente otto nuove bombe GBU-39 SDB dai compartimenti interni: nel filmato presentato, è possibile vedere i momenti di caduta delle munizioni e colpire bersagli a terra.
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