I buchi neri supermassicci hanno effetti complessi e dinamici sulle galassie che li ospitano e gli astronomi continuano ad approfondire la nostra comprensione di questi fenomeni. Secondo un nuovo studio, i buchi neri supermassicci attivi possono influenzare in modo significativo la presenza e la distribuzione delle molecole chimiche nelle galassie che li ospitano.
Un team di scienziati dell'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone e dell'Università di Nagoya ha valutato i dati raccolti da una potente rete di telescopi: l'Atacama Large Millimeter/Submillimeter Observatory (ALMA) in Cile.
Studiare i dintorni di un buco nero è un compito estremamente difficile. Data l’enorme distanza dei buchi neri dalla Terra, misurare la distribuzione della composizione chimica del gas che li circonda è ancora più difficile.
Per vedere il nucleo galattico, che è spesso oscurato dalla densa polvere e gas stellare, sono necessari strumenti all'avanguardia come ALMA. ALMA è composta da 66 radiotelescopi che lavorano insieme per fornire straordinarie opportunità di osservazione.
Per questo studio, ALMA si è concentrato sulla regione centrale di NGC 1068 (nota anche come M77), una nebulosa galassia a spirale situata a circa 47 milioni di anni luce di distanza in direzione della costellazione della Balena.
Il team ha combinato l'elevata risoluzione spaziale di ALMA e una nuova tecnica di analisi basata sull'apprendimento automatico per mappare la distribuzione delle molecole nelle due regioni centrali di questa galassia. Hanno trovato 23 diverse distribuzioni di molecole chimiche in questa galassia.
"Questo è il primo studio che riflette oggettivamente la distribuzione di tutte le molecole rilevate utilizzando osservazioni imparziali", afferma il comunicato ufficiale.
Il comunicato aggiunge inoltre: "I risultati mostrano che nel percorso dei getti bipolari che escono vicino al buco nero, le molecole comunemente presenti nelle galassie, come il monossido di carbonio (CO), decadono, mentre la concentrazione di molecole speciali come l'isomero di HCN e il radicale cianuro (CN), aumenta".
Il buco nero supermassiccio nascosto al centro di questa galassia emette potenti getti aurorali che sembrano influenzarne la composizione chimica.
Quest’ultima osservazione fornisce prove convincenti del fatto che i buchi neri supermassicci influenzano la struttura complessiva e la distribuzione chimica delle galassie in cui vivono. Soprattutto, questa nuova ricerca è vitale per comprendere l’evoluzione delle galassie.
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